Paraffina o cera di soia? Le differenze sono meno marcate di quanto si pensi

Molte persone scelgono candele in cera di soia o d’api perché considerate più naturali rispetto a quelle in paraffina, spesso accusata di rilasciare sostanze tossiche durante la combustione. In realtà, diversi studi hanno dimostrato che le quantità di composti volatili (COV) emessi da candele in paraffina di buona qualità, se usate correttamente, sono estremamente basse e ben al di sotto dei limiti considerati pericolosi.

Anche le candele in cera di soia o d’api rilasciano particelle durante la combustione, e se contengono profumi o coloranti (naturali o sintetici), possono comunque emettere sostanze irritanti. Come ha sottolineato la professoressa Sarah Evans del Mount Sinai, “qualsiasi materiale che brucia rilascia composti potenzialmente dannosi”.

Un esempio chiaro viene dai camini a legna: bruciano un materiale naturale, ma sono tra le principali fonti domestiche di polveri sottili (PM10), tanto che in molte città italiane ne è già stata vietata o limitata l’accensione, proprio per tutelare la qualità dell’aria.

Alla fine, il vero fattore di rischio non è tanto il tipo di cera, ma la qualità complessiva della candela, la ventilazione dell’ambiente e l’uso che se ne fa. Una candela in paraffina raffinata, senza metalli nello stoppino e con profumi di qualità, non è necessariamente più dannosa di una in cera vegetale.